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lunedì 16 marzo 2015

BONSAI MELOGRANO

DESCRIZIONE

Questo alberello dall’aspetto gioioso e leggero, fin dai tempi antichi, rappresenta il simbolo della fertilità e dell’abbondanza; infatti il Melograno, che in natura raggiunge i 4-5 mt. di altezza, produce una grande quantità di frutti, a loro volta, pieni di centinaia e centinaia di semi sfavillanti di bel colore rosa carico. Nella tecnica bonsai, in genere, viene utilizzata la varietà nana, più proporzionata grazie ai frutti del diametro di 2-3 cm e più generosa riguardo la fioritura, che inizia in tarda primavera per finire in autunno, quando si formano i piccoli frutti. Naturalmente, si fanno bonsai anche con la specie "normale", la quale produce frutti sproporzionati, ma possiede un legno che invecchiando precocemente, si contorce e si sfalda, conferendo al bonsai l’aspetto di un albero centenario, già dopo pochi anni di coltivazione. Comunque sia, normale o nano, il Melograno è un bonsai rustico e di facile coltivazione, anche per i bonsaisti meno esperti.


ESPOSIZIONE

In primavera, come per tutti i bonsai, è conveniente tenere i Melograni in pieno sole: per stimolare la fioritura e per avere una vegetazione più compatta.
In estate, invece, anche se questa essenza è molto resistente al caldo, va ricordato che ciò non è vero per le radici, perciò, se la pianta sta al sole, occorre coprire i vasi in modo che l’apparato radicale non subisca il surriscaldamento. Altrimenti, si può tenere il bonsai in una posizione dove prenda il sole al mattino, per rimanere ombreggiato il pomeriggio.
In autunno, ci si può regolare come in primavera, esponendo il bonsai in pieno sole, per avere foglie e frutti dai colori più intensi .
In inverno, nelle regioni del centro-sud, i Melograni possono essere tenuti tranquillamente all’aperto, magari proteggendo il vaso dalle gelate, poiché come già detto, la radice è la parte più sensibile agli sbalzi di temperatura; mentre, al nord, è necessario ripararli in serra fredda.

ANNAFFIATURA

L’annaffiatura del Melograno si effettua irrigando il terriccio abbondantemente quando si presenta asciutto, ripetendo l’operazione due volte a distanza di qualche minuto per fare in modo che il substrato assorba completamente l’acqua versata.Durante la fioritura bisogna far attenzione a non esagerare con le annaffiature: un eccesso d’acqua farebbe cadere prematuramente i fiori con una conseguente diminuzione della produzione di frutti. In estate, è utile sistemare il bonsai in un sottovaso riempito di ghiaia mantenuta umida; questa sistemazione, oltre a mantenere un microclima più idoneo al bonsai, si rivela utile anche per scongiurare le infestazioni di Ragno Rosso.

RINVASO

Questo bonsai ha una crescita particolarmente vigorosa, quindi, potrebbe essere necessario rinvasarlo tutti gli anni. In ogni caso, prima di farlo, occorre far asciugare bene il terreno e sfilare la pianta dal vaso; a questo punto, se le radici sono talmente sviluppate da non permettere di vedere il terreno, si procede al rinvaso, altrimenti, si rimette il bonsai nel contenitore e si rimanda all’anno successivo. Il periodo migliore per il rinvaso va da novembre a marzo. L’apparato radicale deve essere ridotto di 1/3 e, se necessario, lo si può liberare completamente dal vecchio terriccio, lavorando "a radice nuda".
Nell’accorciare l’apparato radicale, fare attenzione a salvare un po’ di radici capillari, in modo da avere una veloce ripresa vegetativa. Il substrato deve avere un buon drenaggio, perciò, si può utilizzare la terra Akadama, oppure, un terriccio contenente sostanza organica (tipo Terriccio Pronto) che richiederà minori annaffiature d’estate. Ricordarsi di rinvasare solo piante in buona salute e, nelle regioni più fredde, proteggere accuratamente dal gelo i Melograni appena rinvasati.

POTATURA

La potatura di formazione si effettua durante il periodo di riposo vegetativo invernale (da novembre a marzo) quando il bonsai è senza foglie. I tagli più grossi di 2-3 mm. si eseguono con la Tronchese Concava e vanno medicati con il Mastice, o la Pasta Cicatrizzante, per scongiurare il "ritiro di linfa" che potrebbe far seccare il ramo tagliato.
Per il taglio dei rametti più piccoli non ci sono particolari accortezze da rispettare, se non quella di ricordarsi di farlo, poiché il Melograno produce una miriade di rami interni che, se non vengono eliminati, trasformano il bonsai in un cespuglio.
In primavera, quando i nuovi rametti hanno prodotto 7-8 coppie di foglie, vanno cimati dopo la seconda coppia, utilizzando la Forbice Lunga; in seguito è meglio limitare questo tipo di pinzatura, poiché il bonsai fiorisce sulle punte dei nuovi getti, perciò, una cimatura sistematica non permetterebbe la fioritura e la conseguente fruttificazione.


DEFOGLIAZIONE

Questa essenza produce foglie piccolissime, perciò non è assolutamente necessario effettuare questa operazione, finalizzata al rimpicciolimento delle foglie.


CONCIMAZIONE

Le concimazioni devono essere costanti per tutto il periodo vegetativo (marzo-giugno e metà agosto-metà ottobre). Fare attenzione a non esagerare con le dosi e ad evitare di concimare quando è in piena fioritura.
Per una corretta alimentazione, usare preferibilmente fertilizzanti a lenta cessione, con una buona percentuale di fosforo (tipo BiogoldAburukasu, ecc.). Volendo effettuare la fertirrigazione, è consigliabile utilizzare la Polvere Solubile che, essendo ricca di fosforo, stimola la fioritura.


APPLICAZIONE FILO

Il filo di alluminio può segnare facilmente la tenera corteccia del Melograno, perciò, è opportuno fasciare i rami con la rafiaprima di procedere all’avvolgimento. Il momento migliore per avvolgere i rami è l’estate (giugno-luglio) quando lo sviluppo vegetativo è rallentato; inoltre, per evitare la rottura dei rami stessi, è conveniente annaffiare il bonsai qualche ora prima dell’avvolgimento.


DIFESA DAI PARASSITI

Come tutti i bonsai da frutto, il Melograno è soggetto all’infestazione dei più comuni parassiti animali, come Afidi, Ragno Rosso e Cocciniglia; una difesa efficace è rappresentata da trattamenti preventivi effettuati a cadenza quindicinale, con Cliner e Anticocciniglia.

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