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giovedì 4 settembre 2014

Come ottenere prebonsai



In questa pagina parleremo di : vedi anche : bonsaiottenere prebonsai

Come ottenere prebonsai :

Per ottenere delle piante adatte alla coltivazione bonsai possiamo cominciare seminando le essenze da noi desiderate; se invece vogliamo cominciare da piante già formate possiamo prelevare ramificazioni degli arbusti presenti nel nostro giardino. La tecnica più facile e più spesso utilizzata è quella della talea; in primavera o in estate preleviamo rami da un arbusto, scegliendo quelli che non portano fiori o frutti e quelli di vegetazione più giovane, quindi non ancora completamente lignificati. Dividiamo ogni piccolo ramo in porzioni lunghe circa 8-10 cm, asportando le foglie dalla parte bassa; immergiamo circa un paio di centimetri della talea in una polvere di ormone radicante e quindi interriamola in un composto di sabbia e torba in parti uguali, da mantenere umido fino a radicazione avvenuta. Se abbiamo scelto di produrre talee da arbusti con fogliame di grandi dimensioni ricordiamo di tagliare a metà le foglie presenti sulla talea. Durante la radicazione vaporizziamo le talee abbastanza frequentemente, utilizzando acqua demineralizzata. Un altro metodo molto utilizzato per produrre giovani prebonsai è la margotta; dopo aver scelto una ramificazione dalla forma interessante incidiamo la corteccia alla base di tale ramificazione, asportando una striscia di corteccia, lasciando però almeno 2-3 centimetri di corteccia intatta; leghiamo un sacchetto di film plastico trasparente alla base dell’incisione e riempiamolo con del terriccio fresco e ricco, ben inumidito. Procediamo richiudendo il sacchetto anche nella parte alta, in questo modo otterremo una specie di “vaso sospeso” alla base della ramificazione che intendiamo asportare; nell’arco delle settimane procediamo inumidendo periodicamente il terreno all’interno del sacchetto, in questo modo favorendo lo sviluppo di un apparato radicale “pensile” all’interno del contenitore. Quando tale apparato radicale raggiunge dimensioni accettabili procediamo recidendo il ramo e ponendolo a dimora in contenitore.

                      File:Seiju elm pre-bonsai.jpg



            BONSAI FICUS

Il Ficus è il classico bonsai  da interno. Riesce a vegetare bene in ambienti poco luminosi, dove altre piante non riuscirebbero a sopravvivere e richiede pochissime cure per vivere in salute. Le  varietà esistenti in natura sono migliaia (a cominciare dal Fico comune, fino ad arrivare ai Ficus repens rampicanti) ma quello che viene maggiormente utilizzato nella tecnica bonsai è il Ficus retusa.
Il tronco di questo Ficus è robusto e sinuoso, con la corteccia molto chiara, a volte segnata da chiazze bianche orizzontali. Negli esemplari adulti la base del tronco si presenta ricca di radici contorte che suscitano sempre una forte impressione; ma la caratteristica che rende il Ficus unico  tra i bonsai, è quella delle radici aeree: le quali, partendo dai rami arrivando fino a terra, diventando a loro volta dei tronchi secondari. Le foglie sono ovali, appuntite, di un bel verde intenso, inoltre, non è raro veder fruttificare questa pianta, che produce dei piccoli fichi giallognoli.

Esposizione 
In primavera, quando le temperature non scendono più sotto i dieci gradi, è conveniente tenere  il bonsai all’esterno in pieno sole: un’adeguata illuminazione permette alla pianta di vegetare con vigore, producendo rami robusti, foglie piccole, vegetazione compatta ed uniforme.
In estate, a differenza degli altri bonsai, il Ficus può anche rimanere al sole, a patto che il vaso venga riparato dai raggi solari, per non far surriscaldare l’apparato radicale; oppure, lo si può riportare in casa collocandolo in una posizione ben illuminata davanti ad una finestra.
In autunno, il Ficus può rimanere in casa, oppure si può tenere all’aperto. Naturalmente, quando le temperature iniziano a scendere sotto i 10°, si deve immediatamente ricoverare il bonsai in casa.
In inverno, i Ficus debbono rimanere in casa poiché, come già detto, questa essenza non sopporta temperature sotto i 10°.
Un sottovaso riempito di ghiaia bagnata  contribuisce a mantenere la giusta umidità alla pianta, sia d’estate, quando fa caldo,  sia d’inverno, quando i termosifoni accesi seccano l’aria. Questa sistemazione, oltre a mantenere un microclima più idoneo al bonsai, si rivela utile anche per scongiurare le infestazioni di ragno rosso. Se la finestra è esposta al sole, andrà velata da una tenda per evitare che le foglie vengano ustionate dall’”effetto lente”.


AnnaffiaturaServendosi di un annaffiatoio con soffione delicato, irrigare il Ficus  abbondantemente, ma solo quando il terreno si presenta asciutto, ripetendo l’operazione due o tre volte a distanza di qualche minuto, per fare in modo che il substrato assorba completamente l’acqua versata. Se il bonsai viene tenuto in casa, diventa importantissimo accertarsi, prima di annaffiare, che il terriccio non sia ancora bagnato.In autunno, quando le giornate iniziano ad accorciarsi e il sole è più basso, le irrigazioni vanno diradate, poiché il bonsai consumerà molta meno acqua, rispetto al periodo estivo

Potatura 
Il periodo migliore per effettuare la potatura del Ficus è la primavera: in marzo-aprile si possono tagliare i rami con la certezza di una pronta ripresa vegetativa. Da ricordare che il legno di questa pianta è tenero e fibroso, perciò, la cicatrizzazione avviene in modo veloce ma non molto estetico: specialmente i tagli grandi tendono a formare un rigonfiamento eccessivo, quindi, è importantissimo medicarli con la pasta cicatrizzante.
La potatura dei rami si effettua con la tronchese concava e la scelta delle branche da accorciare o da eliminare dipende dallo stile del bonsai; in ogni caso   vanno eliminati i rami che sviluppano in senso verticale, quelli che si incrociano, o che crescono verso l’interno e quelli che nascono sotto la base di un’altro ramo; inoltre,in presenza di rami contrapposti o paralleli, uno dei due va tagliato.

PinzaturaNel Ficus la produzione di nuovi germogli è praticamente continua durante tutto l’anno, perciò, bisogna ricorrere più volte alla tecnica della pinzatura, allo scopo di mantenere la linea  del bonsai che, se non cimato, diverrebbe un cespuglio informe in poco tempo. Naturalmente, per non indebolire la pianta, occorre aspettare che dalla chioma fuoriescano molti germogli, con almeno 5-6 foglie, quindi, usando la forbice lunga, si effettua il taglio dopo la seconda o la terza foglia.

DefogliazioneQuesta tecnica, utile per ridurre la grandezza delle foglie, si applica nel mese di maggio, o giugno. L’operazione si effettua con l’apposito defogliatore, eliminando tutte le foglie del bonsai. Dopo pochi giorni, la pianta produce nuove foglioline, più piccole delle precedenti, che rendono il bonsai proporzionato e armonioso. Per scongiurare il rischio di un ritiro di linfa, che farebbe seccare i rami rimasti nudi, è molto importante lasciare una foglia alla sommità di ogni ramo; foglia che và eliminata solo quando appaiono le nuove foglioline lungo il ramo stesso.

RinvasoIl periodo migliore per il rinvaso è aprile-maggio. Si usa, in genere, un vaso smaltato ovale o rettangolare, lungo circa il 70% dell’altezza del bonsai. Come per tutte le piante sempreverdi, il Ficus non và rinvasato a radice nuda: l’apparato radicale deve essere ridotto di circala metà, cercando di non smuovere troppo il pane di terra rimanente alla base del tronco. Il substrato deve avere un buon drenaggio, perciò, si può utilizzare la terra Akadama, oppure un terriccio contenente sostanza organica (es. Terriccio Pronto) che richiederà minori annaffiature d’estate. Dopo il rinvaso, per circa venti giorni, non concimare, effettuare delle nebulizzazioni settimanali con la vitamina B(Sprintene) e tenere il bonsai all’esterno ma non al sole.

Concimazione
Il Ficus, essendo una pianta che vive in casa, vegeta praticamente tutto l’anno, perciò le concimazioni dovranno essere continue, diradandone la frequenza solo nei mesi di novembre e dicembre. Il concime può essere liquido (da somministrare ogni 10-15 giorni) o solido a lenta cessione (somministrare ogni 40-50 giorni) in quest’ultimo caso è conveniente utilizzare ilBiogold o l’Aburukasu, i quali non provocano cattivi odori, fattore importante per delle piante che vivono in casa.

Applicazione filo
La corteccia del Ficus è particolarmente tenera e la crescita dei rami estremamente veloce, quindi, quando si applica il filo in alluminio per orientare i rami, bisogna ricordare di non stringerlo troppo, altrimenti la corteccia potrebbe rimanere segnata già dopo pochi giorni.Il filo si può applicare tutto l’anno.

Difesa dai parassitiI nemici più acerrimi di questa pianta sono: il ragno rosso (microscopico Acaro che infesta quasi regolarmente i nostri bonsai nei mesi estivi, facendo cadere loro tutte le foglie), la cocciniglia (riconoscibile dalla presenza di piccoli “batuffoli di cotone” all’attaccatura delle foglie) e la fumaggine (polvere nera sulle foglie). Una difesa efficace  è rappresentata da trattamenti preventivi effettuati a cadenza settimanale, usando alternativamente, un acaricida, un anticocciniglia e unanticrittogamico.

                        BONSAI OLIVO

L’Olivo è il bonsai italiano per eccellenza: nonostante sia originario del Caucaso, si è diffuso rapidamente in tutti i paesi bagnati dal mediterraneo, diventando il simbolo di questa fortunata parte del globo. 
Il portamento massiccio, le forme contorte che conferiscono un aspetto millenario anche ad esemplari giovani e la possibilità di intervenire nell’impostazione con le tecniche di scortecciatura (jin, shari e sabamiki) rendono questa essenza particolarmente interessante per la coltivazione come bonsai. Inoltre, la naturale “generosità” di questa pianta, che reagisce alle capitozzature con un’abbondantissima emissione di germogli, facilita la formazione di nuove branche, permettendo di modellare il bonsai nella forma voluta. 
Le specie di Olivo sono moltissime, e differiscono soprattutto nella produzione dei frutti, mentre nella struttura, che è quello che interessa il bonsaista, sono tutte abbastanza simili; una differenza evidente esiste solo tra l’Olivo vero e proprio (Olea europea) e l’Olivastro (Olea oleaster) una specie selvatica con foglie più piccole e, quindi, molto adatta alla formazione di bonsai di piccole dimensioni. 

ESPOSIZIONE 
In primavera, periodo in cui l’Olivo inizia a “muoversi”, è conveniente tenerlo in pieno sole: un’adeguata illuminazione permette al bonsai di vegetare con vigore, producendo rami robusti, internodi corti e foglie piccole. 
In estate, invece, l’Olivo può continuare a prendere il sole, ma solo quello della mattina, quindi, si dovrà collocarlo ad est riparato dal sole del pomeriggio. Per compensare la secchezza dell’aria estiva, può giovare al bonsai un sottovaso riempito di ghiaia mantenuta umida, collocato sotto. 
In autunno, ci si può regolare come in primavera, esponendo il bonsai in pieno sole. 
In inverno, nelle regioni del sud si può tenere la pianta all’aperto, in pieno sole; mentre nelle regioni del nord, è opportuno ripararlo dalle gelate collocandola in serra fredda (bisogna ricordare che l’Olivo non sopporta periodi prolungati con temperature inferiori allo zero). 

ANNAFFIATURA 

L’Olivo ama terreni ben drenati, perciò, prima di annaffiare bisogna far asciugare bene il substrato. Inoltre, essendo una pianta sempreverde, l’Olivo va annaffiato anche d’inverno, naturalmente, con intervalli più lunghi tra una irrigazione e l’altra ed avendo l’accortezza di bagnare la mattina, in modo che la notte il terriccio abbia espulso l’acqua in eccesso. 

POTATURA 
Nelle regioni a clima mite, la potatura dell’Olivo può essere effettuata sia d’estate sia d’inverno, dopo la crescita primaverile e autunnale, mentre nelle regioni del nord Italia con inverni più rigidi, conviene potare in estate. In questo periodo, per evitare il “dissanguamento” del bonsai, conviene effettuare la potatura durante il ciclo di luna calante. Quando si potano grossi rami, bisogna ricordarsi che l’Olivo può provocare il “ritiro di linfa”, quindi, per scongiurare il pericolo che un ramo accorciato si secchi completamente, è opportuno lasciare sempre delle foglie all’apice del suddetto ramo, in modo che continuino a “tirare” mantenendo il ramo vitale (quando saranno spuntate le nuove gemme, si potranno eliminare le foglie precedentemente risparmiate). Soprattutto se il bonsai viene rinvasato, è opportuno effettuare un’adeguata potatura della chioma, che compensi l’accorciamento delle radici. I rami più piccoli vanno tagliati con la forbice lunga, mentre quelli più grandi si tagliano con la tronchese concava; inoltre, se dobbiamo eliminare completamente un ramo che parte dal tronco, è opportuno utilizzare la tronchese sferica, in modo da evitare che il callo cicatrizzante si formi all'esterno, creando delle antiestetiche protuberanze. La scelta delle branche da accorciare o da eliminare dipende dallo stile del Bonsai, in ogni caso vanno eliminati quei rami che sviluppano in senso verticale, quelli che si incrociano e, avendo l’Olivo le gemme in coppia, vanno asportati i rami contrapposti. Quando si tagliano rami più grandi di 1/2 centimetro, medicare i tagli con il mastice o lapasta cicatrizzante
PINZATURA 
Al contrario della potatura vera e propria, che si effettua quando il bonsai è in stasi vegetativa, la pinzatura va fatta quando l’Olivo è in piena vegetazione; utilizzando la forbice lunga,  si accorciano i nuovi ramoscelli dopo la prima o la seconda coppia di foglie, in modo da rinforzare i virgulti e ottenere una vegetazione compatta. Inoltre, vanno eliminati completamente i rametti che crescono in posizione perpendicolare e quelli che spuntano dalla base del tronco.

DEFOGLIAZIONE 
Avendo l’Olivo la caratteristica di provocare il “ritiro di linfa” dai rami nudi, la defogliazione è sicuramente una tecnica sconsigliabile per questa pianta. Un’asportazione totale delle foglie porterebbe all’essiccamento di molti rami e allo sviluppo di vegetazione in alcune zone a scapito di altre. 

RINVASO 
Il periodo migliore per il rinvaso dell’Olivo, se ci troviamo in località particolarmente fredde, è a fine inverno. Nelle regioni del centro-sud, invece, si può rinvasare anche in inverno e in estate, l’importante è che il bonsai si trovi in stasi vegetativa, senza nuovi germogli in crescita. Visto che l’Olivo è una pianta a lento sviluppo, i rinvasi vanno effettuati ogni 3-4 anni. L’apparato radicale deve essere ridotto di 1/3 e, come per le altre piante sempreverdi, lasciando integro gran parte del pane radicale. Il substrato deve avere un buon drenaggio, quindi, può essere utilizzata la Terra Akadama assoluta o, meglio ancora, un terriccio contenente sostanza organica (tipo Terriccio Pronto). Ricordarsi di rinvasare solo piante in buona salute e, se l’inverno è particolarmente rigido, proteggere dal freddo gli Olivi appena rinvasati.

CONCIMAZIONE 

La concimazione va effettuata esclusivamente nel periodo vegetativo (marzo-giugno e metà agosto-metà ottobre). utilizzando preferibilmente fertilizzanti a lenta cessione ( tipo Biogold, HanagokoroAburukasu, ecc.) che apportano una cessione costante evitando l’eccessiva concentrazione di sali minerali. 

APPLICAZIONE FILO 
Nell’Olivo, il filo in alluminio ramato può essere applicato in qualsiasi periodo dell’anno, ricordandosi, però, che la corteccia di questa pianta è particolarmente delicata, perciò, prima di applicare il filo, è consigliabile avvolgere i rami con la rafia per evitare che rimangano segnati. Durante la stagione vegetativa vanno effettuati controlli ogni due settimane e se necessario, il filo va immediatamente tolto. Lo spessore del filo deve essere adeguato alla grandezza e alla flessibilità del ramo perciò, conviene disporre di misure diverse. Ricordarsi di avvolgere il filo con una angolazione di 45° (se le spire sono troppo ravvicinate il filo non tiene) partire avvolgendo i rami più grossi e arrivando ai più sottili. Se il filo applicato non riesce a tenere il ramo in posizione si può applicare un’altro filo, l’importante è non farli incrociare. 

Difesa dai parassiti 
Le patologie alle quali può andare incontro l’Olivo sono: Afidi, Cocciniglia e Fumaggine. Una difesa efficace è rappresentata da trattamenti preventivi effettuati ad ogni inizio stagione, con insetticida-anticocciniglia  e anticrittogamico