Post più popolari

giovedì 24 luglio 2014

 BONSAI FAGGIO


Il Faggio è un albero dal portamento slanciato, forte ed elegante,  con foglie alterne e ondulate, di un bel verde scuro nella pagina superiore e più chiare in quella inferiore.In Italia cresce spontaneo sulle Alpi e sugli Appennini, ad un’altitudine compresa tra gli 800 e 1800 metri, formando fitte foreste di esemplari che possono raggiungere un’altezza di 40 metri.
 
Nei mesi invernali le foglie si seccano ma non cadono, rimanendo attaccate al ramo fino alla primavera successiva, quando si staccano per lasciar posto alle nuove foglioline, le quali "si sprigionano" da gemme lunghe e appuntite. Nella coltivazione a bonsai, questa essenza è particolarmente apprezzata, sia per la struttura leggera ma forte, sia per i continui cambiamenti di colore delle foglie, le quali sono chiare in primavera, poi, si scuriscono in estate e virano dal giallo al rosso in autunno, con delle sfumature cromatiche veramente affascinanti. Le specie utilizzate sono: il Fagus sylvatica (il faggio comune, diffuso nei nostri boschi) e il Fagus crenata, varietà pregiata proveniente dal Giappone, dalla crescita lenta e con foglie più piccole.
Lo stile più indicato è quello a bosco ma, scegliendo esemplari dal tronco robusto, si possono ottenere degli esemplari singoli di notevole impatto estetico

ESPOSIZIONE
Per mantenere in salute questo bonsai, occorre ricordare la sua origine "montanara", perciò, vanno ricercate quelle condizioni difrescura e umidità, tipiche delle zone alpine.In primavera, il bonsai Faggio va tenuto in pieno sole: infatti, come per tutti i bonsai, il sole provoca una crescita veloce ma compatta, con rametti robusti e foglie piccole.
In estate
, la stagione più critica per questa essenza, il bonsai deve essere esposto a nord, nel posto più fresco che si ha a disposizione, all’ombra e collocato sopra un sottovaso riempito di ghiaia umida, in modo da compensare la secchezza dell’aria, grande nemica di questa essenza.In autunno, bisogna continuare a tenere il bonsai al fresco, fino all’arrivo dei primi freddi, quando potrà essere rimesso al sole. In inverno, il Faggio non ha paura del freddo, quindi, va tenuto tranquillamente all’esterno, magari coprendo il vaso, poiché le radici sono sensibili alle gelate.

ANNAFFIATURA
Il terriccio va irrigato abbondantemente quando si presenta asciutto, ripetendo l’operazione due o tre volte, a distanza di qualche minuto, per fare in modo che il substrato assorba completamente l’acqua versata. Come già detto, l’aria secca è il più acerrimo nemico del Faggio, perciò, se d’estate non si dispone di un sottovaso con la ghiaia umida e fresca

POTATURA
Il periodo migliore per effettuare la potatura è l’inverno: in questa stagione, infatti, il bonsai è senza foglie e si può vedere chiaramente la struttura della pianta, inoltre, la stasi vegetativa evita pericolose perdite di linfa dai tagli effettuati. Volendo eliminare grossi rami, bisogna ricordare che il Faggio tende a produrre delle cicatrici grosse e antiestetiche, perciò diventa indispensabile medicare i tagli con il mastice o la pasta cicatrizzanteInoltre, essendo una specie a foglie alterne, quando si accorcia un ramo si deve stabilire in quale direzione si vuole la ricrescita e, di conseguenza, lasciare come gemma apicale quella che si dirige nella direzione voluta.

PINZATURA
Per ottenere una chioma compatta, in primavera inoltrata, quando i nuovi germogli hanno prodotto almeno 6 foglie, vanno tagliati dopo la seconda foglia, con laforbice lunga. In genere non c’è bisogno di una seconda pinzatura, mentre, in autunno vanno eliminate quelle gemme che porterebbero nuovi rami non necessari alla formazione del bonsai.

RINVASO
Trattandosi di un albero a lenta crescita, in genere il trapianto si effettua ad anni alterni, per gli esemplari giovani e ogni 3-4 anni per gli esemplari più vecchi. Il periodo migliore per il rinvaso va dalla caduta delle foglie (novembre) al rigonfiamento delle gemme (marzo). Anche se si tratta di una caducifoglia, durante il rinvaso questa essenza va trattata come fosse una sempreverde, riducendo il pane radicale al massimo del 50% senza scoprire completamente le radici, come si fa di solito con le piante spoglianti.Il substrato deve avere un buon drenaggio, ma non deve asciugare troppo velocemente, perciò, non è opportuno usare Akadamaassoluta, bensì, un terriccio contenente sostanza organica (tipo Terriccio Pronto). Ricordarsi di rinvasare solo piante in buona salute e, se l’inverno è particolarmente rigido, proteggere in serra fredda i Faggi appena rinvasati. La forma del vaso da utilizzare, varia a seconda dello stile, in ogni caso, si preferisce il tipo in gres smaltato. Dopo il rinvaso è opportuno nebulizzare e annaffiare settimanalmente una soluzione di acqua e vitamina B. Dopo 4-6 settimane si può sospendere la vitamina, procedendo alla concimazione solo quando saranno spuntate le foglie. A questo proposito, va ricordato che, in primavera, il Faggio è l’ultimo albero a "mettere le foglie", quindi, non bisogna preoccuparsi se tutti gli altri bonsai sono coperti di foglie, mentre lui sembra morto.

CONCIMAZIONE
Le concimazioni devono essere costanti per tutto il periodo vegetativo (marzo-giugno e metà agosto-metà ottobre). Fare attenzione a non esagerare con le dosi e usare preferibilmente fertilizzanti a lenta cessione, tipo BiogoldHanagokoro, ecc.

AVVOLGIMENTO
Il filo di alluminio può segnare facilmente la corteccia del Faggio, perciò, si consiglia di effettuare l’impostazione semplicemente con la potatura.
Fagus sylvatica h. cm. 70 di Daniele Stevan (VI)

DIFESA DAI PARASSITI

Questa essenza non è particolarmente soggetta ai parassiti, fatta eccezione per sporadici attacchi di Mal Bianco, in autunno, e di Bruchi in primavera.Una difesa efficace consiste in da trattamenti preventivi effettuati in primavera con l’insetticida, e in autunno con l’anticrittogamico.
guarda anche bonsai

    spero di esservi stato utile. Alla prossima
">
SAMSUNG GALAXY S3 SU AMAZON AD UN PREZZO STRACCIATO 
 BONSAI SEQUOIA GIGANTE


1) Il giganteum Sequoiadendron è solo unica nel suo obbligo di diligenza ad altre specie di alberi bonsai più comuni esigenze idriche. Con la sequoia gigante, terreno costantemente umido è preferito. La maggior parte delle specie preferiscono un poi asciutto, poi bagnato regime poi asciutto bagnato. La sequoia preferisce umidità costante. Un immersione occasionale è buono ma un asciugatura occasionale è un male per le sequoie. Pensate umido non fangoso.               

2) Sequoie sono alimentatori voraci e crescerà di conseguenza. È un errore cercare di miniaturizzare la sequoia gigante da fonte di nutrimento. La miniaturizzazione deve essere fatto con tecniche bonsai come selettiva ramo potatura. Sequoie sono auto di potatura nelle radici. E 'necessaria solo a root potare quando si stanno spostando l'albero in un vaso più piccolo. Alimentare il vostro sequoia vaso poco profondo con regolarità durante la stagione di crescita. Tagliare alcuni durante estremi di temperatura. Si consiglia di Sequoia gigante Bonsai Plant Food disponibile dal nostro sito web all'indirizzo www.giant-sequoia.com .Giant Sequoia terriccio è disponibile anche nel nostro negozio online.                      
                    
3) La sequoia gigante è un albero al di fuori. Diretta del sole per almeno una porzione della giornata durante la stagione di crescita sarà necessario per la vitalità. Prestare attenzione quando le temperature diventano alte. Le sequoie si succhiano tutta l'umidità fuori dal contenitore in breve tempo in una giornata calda. Se l'estate diventa vesciche spostare a caldo le sequoie in un posto ombreggiato in modo che non si seccano. Alte temperature (100 ° F +) non sono dannose per il fogliame, ma farà sì che le radici di appassire. Cercate di mantenere le radici fresco in estate (90 ° F o meno). E 'ok per spostare le sequoie in casa per un periodo di tempo se l'esterno è troppo caldo. Basta ricordarsi di spostare di nuovo fuori per il sole e l'aria di tanto in tanto, quando le temperature sono più moderate. Durante gli inverni in climi freddi il pericolo non è fredda è, ancora una volta, la disidratazione.Gli alberi possono disidratare anche se le temperature sono sotto lo zero. La cosa migliore da fare è costruire un telaio a freddo ben drenato e posizionare gli alberi in vaso poco profonde in esso. Innaffiare le piante ben prima della gelata dell'inverno. Dove possibile si può seppellire gli alberi nella neve. Essi rimarranno in perfette condizioni, proprio come fanno in natura, sepolto nella neve per tutto l'inverno. Che li isolare dai venti freddi di essiccazione e conservare perfettamente. Se non c'è neve o fotogramma possibilità freddo potrebbe essere necessario per portarli in un garage o in cantina tanto in tanto per proteggerli dalla disidratazione vento invernale.  Non è una buona idea per tenerli a lungo in una casa riscaldata in inverno. Gli alberi dormienti non sono in grado di raccogliere l'umidità abbastanza rapidamente per sostituire la perdita di umidità in una stanza riscaldata. Un gigante dormiente sequoia bonsai morirà se tenuto in una casa riscaldata troppo a lungo in inverno.
                                                         
4) Ricordarsi di lavorare per mantenere l'albero nelle sue proporzioni naturali in modo che non si finisce con un albero che non è rappresentativo della specie. Il diametro della diffusione ramificazione dovrebbe essere di circa 6 volte il diametro del tronco alla base dopo il completamento.L'altezza albero dovrebbe essere 7-9 volte il diametro del tronco e la ramificazione dovrebbe iniziare circa a metà del tronco. La sequoia gigante può vivere fino a circa 3000 anni in natura. Per raggiungere la perfezione in una gigantesca sequoia bonsai può richiedere molti anni. Ogni anno gli alberi assumono più attributi di un albero anziano. La base del tronco svasato e di color cannella corteccia può richiedere anni per formarsi.
GUARDATE ANCHE: bonsai acero palmato 
guarda anche bonsai 
    spero di esservi stato d'aiuto. Arrivederci alla                                 prossima
seguitemi su instagram: Turro2000

BONSAI ACERO PALMATO

L’Acero palmato è sicuramente uno degli alberi più belli da coltivare come Bonsai. Le foglie a cinque punte, che cambiano colore a seconda della stagione, conferiscono a questa pianta un fascino ed un’eleganza difficilmente riscontrabili in altre essenze. 
Le specie esistenti sono centinaia, con variazioni notevoli di forma, grandezza e colore, ma le piante  più utilizzate nella tecnica bonsai sono naturalmente quelle con le foglie più piccole ed esteticamente interessanti, tra le quali possiamo ricordare: 

l'Acero deshojio, la specie più amata dai bonsaisti,  con le foglie che si presentano di un bellissimo colore
 rosso cremisi quando spuntano in primavera, poi diventano verdi in estate, per ridiventare rosse in autunno prima di staccarsi dal ramo. 

L'Acero shishigashira, con le sue foglie arricciate, le quali diventano rosso 
fuoco in autunno. 

L'Acero kiyohime dal fogliame elegantissimo, che in primavera ed in autunno assume delicatissime colorazioni che vanno dal verde al porporala caratteristica peculiare di questa specie, è quella di conservare la sua forma arrotondata, senza bisogno di potature (vedi foto a lato).

L'Acero corticosa, con la sua corteccia di sughero che lo fa sembrare un albero centenario.
L'Acero Nomura, che ha le foglie rosse tutto l'anno.

L'Acero Viridis, la specie più forte e vigorosa, con le foglie che diventano rosse, a volte macchiate di giallo (vedi foto sotto) da ottobre a novembre.
In ogni caso, qualunque Acero palmato sarà sempre un esemplare di spicco in ogni collezione di bonsai.

ESPOSIZIONE:

In primavera, periodo in cui spuntano le nuove foglie, è conveniente tenere gli Aceri in pieno sole: un’adeguata illuminazione permette al bonsai di vegetare con vigore, producendo rami robusti e soprattutto foglie piccole e dal colore intenso. 
In estate, invece, gli Aceri vanno collocati all’ombra, altrimenti le delicatissime foglie si accartoccierebbero sotto i raggi del sole. Oltre a proteggerli dal caldo, per ricreare le condizioni di umidità necessarie a questa pianta, la si può sistemare in un 
sottovasoriempito di ghiaia mantenuta umida.
In autunno, ci si può regolare come in primavera, a meno che non ci troviamo in presenza di una stagione particolarmente calda; in questo caso conviene tenere ancora il bonsai ombreggiato, finché il sole non ha attenuato la sua intensità.
In inverno, nelle regioni del sud si possono tenere gli Aceri all’aperto, in pieno sole; mentre nelle regioni del nord, è opportuno ripararli dalle gelate collocandoli in 
serra fredda, o almeno sotto una tettoia. 

ANNAFFIATURA:


L’Acero palmato ama terreni freschi e umidi, perciò, bisogna fare attenzione a non far asciugare troppo il substrato, specialmente d’estate, per evitare i “colpi di secco” che possono provocare la morte del Bonsai, perciò, servendosi di un annaffiatoio con soffione a fori sottili, si deve annaffiare abbondantemente il terriccio quando inizia ad asciugarsi.
Sempre d’estate, è molto utile nebulizzare quotidianamente le foglie; questa operazione, necessaria per riprodurre l’habitat naturale dell’Acero, si rivela utile anche per evitare le infestazioni estive di Ragno Rosso.

 
POTATURA:


 Il periodo migliore per effettuare la potatura degli Aceri è l’inverno: in questa stagione, infatti, il bonsai è senza foglie e si può vedere chiaramente la struttura della pianta, inoltre, la stasi vegetativa evita pericolose perdite di linfa dai tagli effettuati. Soprattutto se il bonsai viene rinvasato, è opportuno effettuare un’adeguata potatura che compensi l’accorciamento delle radici. 
La scelta delle branche da accorciare o da eliminare dipende dallo stile del Bonsai, in ogni caso vanno eliminati quei rami che sviluppano in senso verticale, quelli che si incrociano e, avendo l’Acero le gemme in coppia, vanno asportati i rami contrapposti.
I rami più grandi di 1/2 centimetro vanno tagliati con la 
tronchese concava ed i tagli debbono essere medicati con la pasta cicatrizzante, per i rami più piccoli si utilizza la forbice lunga e non è indispensabile medicare i tagli


PINZATURA:


Per ottenere una crescita più equilibrata, in primavera si “pinzano” i nuovi germogli; l’operazione si effettua con la forbice lunga,accorciando i rametti che hanno prodotto almeno 5 internodi , dopo il primo o il secondo internodo. 

DEFOGLIAZIONE:


 In maggio-giugno si può effettuare la defogliazione, tecnica utile per ridurre la grandezza delle foglie. L’operazione si effettua con l'apposito defogliatore,  eliminando tutte le foglie del Bonsai, lasciando solo il picciolo attaccato al ramo. Dopo pochi giorni, la pianta produce nuove foglioline, più piccole delle precedenti, che rendono il bonsai proporzionato e armonioso. La defogliazione è una tecnica che necessita di molta energia, quindi, ricordarsi di effettuarla esclusivamente su piante in perfetto stato di salute, poiché un bonsai sofferente potrebbe non riuscire a riprendere la vegetazione

RINVASO:

Come per la potatura, il periodo migliore per il rinvaso và dalla caduta delle foglie (novembre) al rigonfiamento delle gemme (marzo) prima che spuntino le nuove foglie. L’apparato radicale deve essere ridotto di 1/3 e, se necessario, lo si può liberare completamente dal vecchio terriccio, lavorando “a radice nuda”. Il substrato deve avere un buon drenaggio, ma non deve asciugare troppo velocemente, perciò, non è opportuno usare Akadama assoluta, bensì, un terriccio contenente sostanza organica (tipo Terriccio Pronto). Ricordarsi di rinvasare solo piante in buona salute e, se l’inverno è particolarmente rigido, proteggere dal gelo gli Aceri appena rinvasati

CONCIMAZIONE:

L’Acero è una pianta particolarmente “vorace”, quindi, le concimazioni devono essere costanti per tutto il periodo vegetativo (marzo-giugno e metà agosto-metà ottobre). Essendo anche una pianta sensibile, fare attenzione a non esagerare con le dosi e usare preferibilmente un fertilizzante a lenta cessione.

AVVOLGIMENTO:

 La primavera, quando la linfa scorre nei rami, è il periodo migliore per educare i rami con l'applicazione del filo in alluminio ramato. A febbraio si può iniziare ad applicarlo sui rami da modellare; lo spessore del filo deve essere adeguato alla grandezza e alla flessibilità del ramo perciò, conviene disporre di misure diverse. Ricordarsi di avvolgere il filo con una angolazione di 45° (se le spire sono troppo ravvicinate, il filo non tiene) partire avvolgendo i rami più grossi e arrivando ai più sottili. Se il filo applicato non riesce a tenere il ramo in posizione si può applicare un’altro filo, l’importante è non farli incrociare

DIFESA DAI PARASSITI:

 Le patologie alle quali può andare incontro l’Acero sono: Afidi, in primavera; Ragno Rosso, in estate; Oidio (mal bianco) in autunno. 
Una difesa efficace è rappresentata da trattamenti preventivi quindicinali, con un 
insetticida-acaricida, contro Afidi e Ragno Rosso, seguiti da un anticrittogamico, contro l’Oidio

guarda anche: bonsai sequoia gigante
guarda anche bonsai

    spero che vi sia stato utile. Alla prossima 

seguitemi su instagram: Turro2000