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domenica 24 maggio 2015

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lunedì 16 marzo 2015

BONSAI MELOGRANO

DESCRIZIONE

Questo alberello dall’aspetto gioioso e leggero, fin dai tempi antichi, rappresenta il simbolo della fertilità e dell’abbondanza; infatti il Melograno, che in natura raggiunge i 4-5 mt. di altezza, produce una grande quantità di frutti, a loro volta, pieni di centinaia e centinaia di semi sfavillanti di bel colore rosa carico. Nella tecnica bonsai, in genere, viene utilizzata la varietà nana, più proporzionata grazie ai frutti del diametro di 2-3 cm e più generosa riguardo la fioritura, che inizia in tarda primavera per finire in autunno, quando si formano i piccoli frutti. Naturalmente, si fanno bonsai anche con la specie "normale", la quale produce frutti sproporzionati, ma possiede un legno che invecchiando precocemente, si contorce e si sfalda, conferendo al bonsai l’aspetto di un albero centenario, già dopo pochi anni di coltivazione. Comunque sia, normale o nano, il Melograno è un bonsai rustico e di facile coltivazione, anche per i bonsaisti meno esperti.


ESPOSIZIONE

In primavera, come per tutti i bonsai, è conveniente tenere i Melograni in pieno sole: per stimolare la fioritura e per avere una vegetazione più compatta.
In estate, invece, anche se questa essenza è molto resistente al caldo, va ricordato che ciò non è vero per le radici, perciò, se la pianta sta al sole, occorre coprire i vasi in modo che l’apparato radicale non subisca il surriscaldamento. Altrimenti, si può tenere il bonsai in una posizione dove prenda il sole al mattino, per rimanere ombreggiato il pomeriggio.
In autunno, ci si può regolare come in primavera, esponendo il bonsai in pieno sole, per avere foglie e frutti dai colori più intensi .
In inverno, nelle regioni del centro-sud, i Melograni possono essere tenuti tranquillamente all’aperto, magari proteggendo il vaso dalle gelate, poiché come già detto, la radice è la parte più sensibile agli sbalzi di temperatura; mentre, al nord, è necessario ripararli in serra fredda.

ANNAFFIATURA

L’annaffiatura del Melograno si effettua irrigando il terriccio abbondantemente quando si presenta asciutto, ripetendo l’operazione due volte a distanza di qualche minuto per fare in modo che il substrato assorba completamente l’acqua versata.Durante la fioritura bisogna far attenzione a non esagerare con le annaffiature: un eccesso d’acqua farebbe cadere prematuramente i fiori con una conseguente diminuzione della produzione di frutti. In estate, è utile sistemare il bonsai in un sottovaso riempito di ghiaia mantenuta umida; questa sistemazione, oltre a mantenere un microclima più idoneo al bonsai, si rivela utile anche per scongiurare le infestazioni di Ragno Rosso.

RINVASO

Questo bonsai ha una crescita particolarmente vigorosa, quindi, potrebbe essere necessario rinvasarlo tutti gli anni. In ogni caso, prima di farlo, occorre far asciugare bene il terreno e sfilare la pianta dal vaso; a questo punto, se le radici sono talmente sviluppate da non permettere di vedere il terreno, si procede al rinvaso, altrimenti, si rimette il bonsai nel contenitore e si rimanda all’anno successivo. Il periodo migliore per il rinvaso va da novembre a marzo. L’apparato radicale deve essere ridotto di 1/3 e, se necessario, lo si può liberare completamente dal vecchio terriccio, lavorando "a radice nuda".
Nell’accorciare l’apparato radicale, fare attenzione a salvare un po’ di radici capillari, in modo da avere una veloce ripresa vegetativa. Il substrato deve avere un buon drenaggio, perciò, si può utilizzare la terra Akadama, oppure, un terriccio contenente sostanza organica (tipo Terriccio Pronto) che richiederà minori annaffiature d’estate. Ricordarsi di rinvasare solo piante in buona salute e, nelle regioni più fredde, proteggere accuratamente dal gelo i Melograni appena rinvasati.

POTATURA

La potatura di formazione si effettua durante il periodo di riposo vegetativo invernale (da novembre a marzo) quando il bonsai è senza foglie. I tagli più grossi di 2-3 mm. si eseguono con la Tronchese Concava e vanno medicati con il Mastice, o la Pasta Cicatrizzante, per scongiurare il "ritiro di linfa" che potrebbe far seccare il ramo tagliato.
Per il taglio dei rametti più piccoli non ci sono particolari accortezze da rispettare, se non quella di ricordarsi di farlo, poiché il Melograno produce una miriade di rami interni che, se non vengono eliminati, trasformano il bonsai in un cespuglio.
In primavera, quando i nuovi rametti hanno prodotto 7-8 coppie di foglie, vanno cimati dopo la seconda coppia, utilizzando la Forbice Lunga; in seguito è meglio limitare questo tipo di pinzatura, poiché il bonsai fiorisce sulle punte dei nuovi getti, perciò, una cimatura sistematica non permetterebbe la fioritura e la conseguente fruttificazione.


DEFOGLIAZIONE

Questa essenza produce foglie piccolissime, perciò non è assolutamente necessario effettuare questa operazione, finalizzata al rimpicciolimento delle foglie.


CONCIMAZIONE

Le concimazioni devono essere costanti per tutto il periodo vegetativo (marzo-giugno e metà agosto-metà ottobre). Fare attenzione a non esagerare con le dosi e ad evitare di concimare quando è in piena fioritura.
Per una corretta alimentazione, usare preferibilmente fertilizzanti a lenta cessione, con una buona percentuale di fosforo (tipo BiogoldAburukasu, ecc.). Volendo effettuare la fertirrigazione, è consigliabile utilizzare la Polvere Solubile che, essendo ricca di fosforo, stimola la fioritura.


APPLICAZIONE FILO

Il filo di alluminio può segnare facilmente la tenera corteccia del Melograno, perciò, è opportuno fasciare i rami con la rafiaprima di procedere all’avvolgimento. Il momento migliore per avvolgere i rami è l’estate (giugno-luglio) quando lo sviluppo vegetativo è rallentato; inoltre, per evitare la rottura dei rami stessi, è conveniente annaffiare il bonsai qualche ora prima dell’avvolgimento.


DIFESA DAI PARASSITI

Come tutti i bonsai da frutto, il Melograno è soggetto all’infestazione dei più comuni parassiti animali, come Afidi, Ragno Rosso e Cocciniglia; una difesa efficace è rappresentata da trattamenti preventivi effettuati a cadenza quindicinale, con Cliner e Anticocciniglia.

giovedì 4 settembre 2014

Come ottenere prebonsai



In questa pagina parleremo di : vedi anche : bonsaiottenere prebonsai

Come ottenere prebonsai :

Per ottenere delle piante adatte alla coltivazione bonsai possiamo cominciare seminando le essenze da noi desiderate; se invece vogliamo cominciare da piante già formate possiamo prelevare ramificazioni degli arbusti presenti nel nostro giardino. La tecnica più facile e più spesso utilizzata è quella della talea; in primavera o in estate preleviamo rami da un arbusto, scegliendo quelli che non portano fiori o frutti e quelli di vegetazione più giovane, quindi non ancora completamente lignificati. Dividiamo ogni piccolo ramo in porzioni lunghe circa 8-10 cm, asportando le foglie dalla parte bassa; immergiamo circa un paio di centimetri della talea in una polvere di ormone radicante e quindi interriamola in un composto di sabbia e torba in parti uguali, da mantenere umido fino a radicazione avvenuta. Se abbiamo scelto di produrre talee da arbusti con fogliame di grandi dimensioni ricordiamo di tagliare a metà le foglie presenti sulla talea. Durante la radicazione vaporizziamo le talee abbastanza frequentemente, utilizzando acqua demineralizzata. Un altro metodo molto utilizzato per produrre giovani prebonsai è la margotta; dopo aver scelto una ramificazione dalla forma interessante incidiamo la corteccia alla base di tale ramificazione, asportando una striscia di corteccia, lasciando però almeno 2-3 centimetri di corteccia intatta; leghiamo un sacchetto di film plastico trasparente alla base dell’incisione e riempiamolo con del terriccio fresco e ricco, ben inumidito. Procediamo richiudendo il sacchetto anche nella parte alta, in questo modo otterremo una specie di “vaso sospeso” alla base della ramificazione che intendiamo asportare; nell’arco delle settimane procediamo inumidendo periodicamente il terreno all’interno del sacchetto, in questo modo favorendo lo sviluppo di un apparato radicale “pensile” all’interno del contenitore. Quando tale apparato radicale raggiunge dimensioni accettabili procediamo recidendo il ramo e ponendolo a dimora in contenitore.

                      File:Seiju elm pre-bonsai.jpg



            BONSAI FICUS

Il Ficus è il classico bonsai  da interno. Riesce a vegetare bene in ambienti poco luminosi, dove altre piante non riuscirebbero a sopravvivere e richiede pochissime cure per vivere in salute. Le  varietà esistenti in natura sono migliaia (a cominciare dal Fico comune, fino ad arrivare ai Ficus repens rampicanti) ma quello che viene maggiormente utilizzato nella tecnica bonsai è il Ficus retusa.
Il tronco di questo Ficus è robusto e sinuoso, con la corteccia molto chiara, a volte segnata da chiazze bianche orizzontali. Negli esemplari adulti la base del tronco si presenta ricca di radici contorte che suscitano sempre una forte impressione; ma la caratteristica che rende il Ficus unico  tra i bonsai, è quella delle radici aeree: le quali, partendo dai rami arrivando fino a terra, diventando a loro volta dei tronchi secondari. Le foglie sono ovali, appuntite, di un bel verde intenso, inoltre, non è raro veder fruttificare questa pianta, che produce dei piccoli fichi giallognoli.

Esposizione 
In primavera, quando le temperature non scendono più sotto i dieci gradi, è conveniente tenere  il bonsai all’esterno in pieno sole: un’adeguata illuminazione permette alla pianta di vegetare con vigore, producendo rami robusti, foglie piccole, vegetazione compatta ed uniforme.
In estate, a differenza degli altri bonsai, il Ficus può anche rimanere al sole, a patto che il vaso venga riparato dai raggi solari, per non far surriscaldare l’apparato radicale; oppure, lo si può riportare in casa collocandolo in una posizione ben illuminata davanti ad una finestra.
In autunno, il Ficus può rimanere in casa, oppure si può tenere all’aperto. Naturalmente, quando le temperature iniziano a scendere sotto i 10°, si deve immediatamente ricoverare il bonsai in casa.
In inverno, i Ficus debbono rimanere in casa poiché, come già detto, questa essenza non sopporta temperature sotto i 10°.
Un sottovaso riempito di ghiaia bagnata  contribuisce a mantenere la giusta umidità alla pianta, sia d’estate, quando fa caldo,  sia d’inverno, quando i termosifoni accesi seccano l’aria. Questa sistemazione, oltre a mantenere un microclima più idoneo al bonsai, si rivela utile anche per scongiurare le infestazioni di ragno rosso. Se la finestra è esposta al sole, andrà velata da una tenda per evitare che le foglie vengano ustionate dall’”effetto lente”.


AnnaffiaturaServendosi di un annaffiatoio con soffione delicato, irrigare il Ficus  abbondantemente, ma solo quando il terreno si presenta asciutto, ripetendo l’operazione due o tre volte a distanza di qualche minuto, per fare in modo che il substrato assorba completamente l’acqua versata. Se il bonsai viene tenuto in casa, diventa importantissimo accertarsi, prima di annaffiare, che il terriccio non sia ancora bagnato.In autunno, quando le giornate iniziano ad accorciarsi e il sole è più basso, le irrigazioni vanno diradate, poiché il bonsai consumerà molta meno acqua, rispetto al periodo estivo

Potatura 
Il periodo migliore per effettuare la potatura del Ficus è la primavera: in marzo-aprile si possono tagliare i rami con la certezza di una pronta ripresa vegetativa. Da ricordare che il legno di questa pianta è tenero e fibroso, perciò, la cicatrizzazione avviene in modo veloce ma non molto estetico: specialmente i tagli grandi tendono a formare un rigonfiamento eccessivo, quindi, è importantissimo medicarli con la pasta cicatrizzante.
La potatura dei rami si effettua con la tronchese concava e la scelta delle branche da accorciare o da eliminare dipende dallo stile del bonsai; in ogni caso   vanno eliminati i rami che sviluppano in senso verticale, quelli che si incrociano, o che crescono verso l’interno e quelli che nascono sotto la base di un’altro ramo; inoltre,in presenza di rami contrapposti o paralleli, uno dei due va tagliato.

PinzaturaNel Ficus la produzione di nuovi germogli è praticamente continua durante tutto l’anno, perciò, bisogna ricorrere più volte alla tecnica della pinzatura, allo scopo di mantenere la linea  del bonsai che, se non cimato, diverrebbe un cespuglio informe in poco tempo. Naturalmente, per non indebolire la pianta, occorre aspettare che dalla chioma fuoriescano molti germogli, con almeno 5-6 foglie, quindi, usando la forbice lunga, si effettua il taglio dopo la seconda o la terza foglia.

DefogliazioneQuesta tecnica, utile per ridurre la grandezza delle foglie, si applica nel mese di maggio, o giugno. L’operazione si effettua con l’apposito defogliatore, eliminando tutte le foglie del bonsai. Dopo pochi giorni, la pianta produce nuove foglioline, più piccole delle precedenti, che rendono il bonsai proporzionato e armonioso. Per scongiurare il rischio di un ritiro di linfa, che farebbe seccare i rami rimasti nudi, è molto importante lasciare una foglia alla sommità di ogni ramo; foglia che và eliminata solo quando appaiono le nuove foglioline lungo il ramo stesso.

RinvasoIl periodo migliore per il rinvaso è aprile-maggio. Si usa, in genere, un vaso smaltato ovale o rettangolare, lungo circa il 70% dell’altezza del bonsai. Come per tutte le piante sempreverdi, il Ficus non và rinvasato a radice nuda: l’apparato radicale deve essere ridotto di circala metà, cercando di non smuovere troppo il pane di terra rimanente alla base del tronco. Il substrato deve avere un buon drenaggio, perciò, si può utilizzare la terra Akadama, oppure un terriccio contenente sostanza organica (es. Terriccio Pronto) che richiederà minori annaffiature d’estate. Dopo il rinvaso, per circa venti giorni, non concimare, effettuare delle nebulizzazioni settimanali con la vitamina B(Sprintene) e tenere il bonsai all’esterno ma non al sole.

Concimazione
Il Ficus, essendo una pianta che vive in casa, vegeta praticamente tutto l’anno, perciò le concimazioni dovranno essere continue, diradandone la frequenza solo nei mesi di novembre e dicembre. Il concime può essere liquido (da somministrare ogni 10-15 giorni) o solido a lenta cessione (somministrare ogni 40-50 giorni) in quest’ultimo caso è conveniente utilizzare ilBiogold o l’Aburukasu, i quali non provocano cattivi odori, fattore importante per delle piante che vivono in casa.

Applicazione filo
La corteccia del Ficus è particolarmente tenera e la crescita dei rami estremamente veloce, quindi, quando si applica il filo in alluminio per orientare i rami, bisogna ricordare di non stringerlo troppo, altrimenti la corteccia potrebbe rimanere segnata già dopo pochi giorni.Il filo si può applicare tutto l’anno.

Difesa dai parassitiI nemici più acerrimi di questa pianta sono: il ragno rosso (microscopico Acaro che infesta quasi regolarmente i nostri bonsai nei mesi estivi, facendo cadere loro tutte le foglie), la cocciniglia (riconoscibile dalla presenza di piccoli “batuffoli di cotone” all’attaccatura delle foglie) e la fumaggine (polvere nera sulle foglie). Una difesa efficace  è rappresentata da trattamenti preventivi effettuati a cadenza settimanale, usando alternativamente, un acaricida, un anticocciniglia e unanticrittogamico.